Etimologia

 

L’origine della parola sembra che derivi dal greco kleio ovvero chiuso o kleis, chiave. Invece doris (diminuitivo di dorá) vuol dire pelle.

Sembra che il termine clitoride stia ad indicare -che tale organo- sia una “chiave di pelle”.

Non a caso il clitoride è l’unica parte del corpo concepita solo per il puro piacere.

Non interferisce con il funzionamento degli altri organi del sistema riproduttivo, nè nella riproduzione.

Oggi nella lingua italiana il sostantivo si può usare in entrambi i generi: maschile e femminile.

Origini

 

La “scoperta” della clitoride risale alla metà del ‘500 e si deve ad un italiano: il professore dei anatomia Matteo Realdo Colombo.

Durante una visita ad una paziente notò questa protuberanza. Dopo aver esaminato altre decine di donne annunciò la sua “scoperta anatomica”, affermando anche che la stimolazione di questa protuberanza produceva spasmi nervosi. Cosa accadde? Fu arrestato per eresia e stregoneria.

Solo nel 1844 l’anatomista tedesco Georg Ludwing Kobelt ne diede rappresentazione più chiara. Ma il vero “approfondimento” di questa scoperta avvenne solo nel 1998. 

 

Anatomia

 

Il clitoride può essere definito “un iceberg” infatti dall’esterno si vede solo una piccolissima parte, che si estende per 3/quarti all’interno. L’intero organo può arrivare a misurare 10 cm di lunghezza e fino a 6 di larghezza.

Ogni clitoride è diverso per colore, forma e dimensione dall’altro. Una sorta di impronta digitale. Ed è la spiegazione che ogni donna prova piacere in maniera differente. Il “cappuccio” esterno serve per proteggere l’organo e varia notevolmente nella sua sagoma.

Il suo tessuto è erettile e molto sensibile: contiene circa 8.000 terminazioni nervose (circa il doppio rispetto al pene).

 

 

 

Avete mai sentito "pene femminile"? 

 

È inesatto!

 

Infatti gli organi genitali fino alla 7ima settimana sono identici nell’embrione. Solo con la formazione dei genitali la clitoride può svilupparsi diventando il pene maschile. Possiamo quindi parlare di una “giga-clitoride”.

 

I due organi hanno vari aspetti comuni: anche la clitoride è una complessa struttura erettile. Al momento dell’eccitazione sessuale, ci sarà una maggiore affluenza di sangue, che farà aumentare il volume del clitoride. Fino al 300% (ma non raggiungerà mai la consistenza del pene eretto!). Quando la zona del glande del clitoride viene stimolata, cresce, ritraendo il prepuzio e lasciando scoperto il glande che diventerà molto sensibile.

 

Lo sapevate che le donne hanno l’erezione proprio come gli uomini?

 

Curiosità

 

Il clitoride non “si deteriora” mai quindi non invecchia. Ma con l’età aumenta di dimensioni.

Infatti dopo la menopausa il clitoride è circa sette volte maggiore rispetto alla nascita.

 

Proprio per la sua uicità ogni donna ha il “suo personale modo di stiomolare la clioride”. Ma qualunque sia il tuo modo nessuno potrà giudicarlo giusto o sbagliato: esistes solo il giusto per te!

Il clitoride non è “meccanico” quindi per imparare ad avere un orgasmo completo bisogna praticare la masturbazione.

Non pensate di non essere in grado di avere orgasmi.. a meno che il tuo clitoride non sia stato rimosso chirurgicamente!

 

 

Esplorati

 

Non saprai mai cosa davvero ti provoca il vero piacere se non sarai tu stessa a conoscerti. Ti limiterai a piccoli orgasmi mai completi.

 

Parlane

 

Il partner non potrà leggere nella tua mente quindi sta a te dirgli -o meglio mostrargli- come ti piace essere toccata.

Stimola non direttamente il glande

 

Non a caso ha un “cappuccio” che lo copre. Usa sempre un olio all’acqua e amerai massaggiarti e scoprirti.