Definizione

Condannata duramente per tanti secoli la masturbazione è una pratica autoerotica. Consiste nella stimolazione volontaria dei propri organi genitali. 

Etimologicamente proviene da due termini latini: manus (mano) e stuprare (sporcare, contaminare). Forse già da qui possiamo intuire che ha un’associazione a qualcosa di proibito, peccaminoso, o addirittura “sporco”.

Ma cosa porta questa pratica ad essere considerata “sporca”? 

Siamo certi che sia sempre stato così? La risposta è no!

Le radici

La “demonizzazione” della masturbazione è una storiella più recente di quanto si possa credere. Questa volta i muri sono stati alzati con il passare dei secoli.

L’essere umano (come anche gli animali) sono sempre e da sempre alla ricerca del piacere. Ed è sin dal grembo materno che si esplora il proprio corpo, cercando il piacere con e verso se stessi.

 

Duemila800 anni fa infatti la visione della masturbazione era positiva. 

Per egizi e greci l’autoerotismo era un atto completamente naturale. Era attraverso la masturbazione che gli uomini regolavano la produzione dei liquidi corporei e le donne curavano i disturbi nervosi.

 

 

Fake news

Tra il 700 e l’800 la medicina divenne una sorta di “guida morale”. Ed è proprio in questi anni che nasce il vero motivo della visione negativa nei confronti  della masturbazione: il pudore culturale.

I medici iniziarono a diffondere le classiche “fake news”. Si affermava che la masturbazione avrebbe reso gli uomini sordi, ciechi e che lo stesso pene avrebbe subito un ridimensionamento. 

Per le donne che praticavano la masturbazione il “peccato” era ancora maggiore perchè sarebbero state etichettate come poco di buone e messe da parte dagli uomini.

Il vero motivo? Si dovevano dissuadere gli uomini dal praticarla. Secondo “la scienza” masturbarsi diminuiva la capacità di riproduzione: vi era uno spreco dello sperma.

Demonizzazione

In quegli anni la religione poteva “gestire le regole” e fu proprio la Chiesa a proibire agli uomini la pratica della masturbazione.

Nella Genesi si narra della storia di Onan. Onan era fratello di Er. Er era sposato con Tamar, ma morì. A quei tempi la moglie del defunto andava in sposa al fratello per assicurare una prole postuma. Infatti i figli nati venivano considerati appartenenti al morto (Er).

Onan si rifiutò di avere figli da Tamar in quanto non avrebbero avuto il suo nome, e decise di ricorrere al “salto della quaglia” disperdendo il suo seme a terra.

Questo gesto fu visto come uno “spreco” e uno “scontro” verso la religione; e il Sommo pose fine alla vita di Onan.

Il termine onanismo (coito interrotto) venne così impropriamente usato come sinonimo di masturbazione. Un’incoerenza che portò alla condanna dell’autoerotismo.

Il peccato che si commetteva? Vizio solitario fine a se stesso: lussuria, goduria. Era un atto sessuale che prescindeva dalla riproduzione.

 

 

Oggi

Secondo alcune ricerche il 45%  delle donne e il 77% degli uomini si masturba regolarmente, “si fa e non si dice” perchè ancora oggi si ha vergogna a parlarne.

Ammettiamolo “siamo tornati indietro” invece che fare passi in avanti. 

Tra accuse di peccato e isteria, la masturbazione femminile è ancora oggi considerata come atto di perversione e si ha difficoltà a parlarne persino con il proprio partner. 

Mentre per il sesso maschile ancora si considera un “atto da sfigati”. Ti masturbi? Vuol dire che non riesci ad avere un partner. 

Vi sveliamo un segreto. La masturbazione non porta a cecità e se una donna cerca l’autoerotismo non vuol dire che è insoddisfatta del proprio partner. 

La masturbazione è un gesto di amore verso se stessi, provoca il rilascio di endorfine, ossitocina e cortisolo. Questi ormoni della soddisfazione aiutano il sistema immunitario, prevengono il diabete di tipo 2 e riducono il rischio di cancro alla prostata. 

Se vogliamo vedere la masturbazione dal punto di vista scientifico è un vero acceleratore di ricambio di sperma e di pulizia profonda. Ha effetti positivi sulla fertilità.

Demonizzare la masturbazione ha portato gli uomini a non vivere appieno la propria sessualità. Bisogna “promuovere una corretta informazione” a riguardo favorendo l’equilibrio che deve esserci tra vita sessuale propria e relazionale.

Pensiero fisso

La masturbazione non ha tempi e modi ma è soggettiva. Non ha regole. 

Dovrebbe essere spiegato che esplorare il proprio piacere fa parte di noi stessi. 

Solo quando la frequenza va ad interferire con la vita sociale, generando problemi personali, di coppia, lavorativi e con interessi personali si parla di masturbazione compulsiva e si ha bisogno di un aiuto (di un professionista).

Ritagliarsi i propri spazi, le proprie fantasie e le proprie esplorazioni va solo a risvegliare l’amore per se stessi e l’autocontrollo. In fondo si va ad allentare la tensione della vita quotidiana, si impara a conoscersi e ad amarsi rafforzando autostima ..e soprattutto ci sentiremo più sicuri durante il rapporto con il nostro o la nostra partner.

Conoscersi è il primo passo per un erotismo e autoerotismo soddisfacente: la ricerca del proprio piacere ha bisogno di tempo ed esplorazione. E fare pensieri erotici non vuol dire pornografia..talvolta il cervello è la zona veramente erogena!